Nonostante la percezione di staticità e immutabilità che può essere associata al calcestruzzo, questo settore è stato in grado di cavalcare l’onda dell’innovazione, raggiungendo traguardi incredibili.
In che modo? Andiamo a vedere.

Partendo dal Rapporto Atecap 2019, ti illustreremo, in questo articolo, le ultime novità che sono state introdotte nel settore edile e, più nello specifico, nell’ambito del calcestruzzo.

Il Rapporto, infatti, ha permesso di sviluppare una riflessione sulle condizioni di questo materiale. Sappiamo che la crisi economica ha, negli ultimi anni, frenato la crescita economica. Ciò è accaduto, inevitabilmente, anche nel settore del calcestruzzo! Quest’ultimo ha, però, cercato un rilancio investendo sull’innovazione e sulla ricerca, per poter offrire materiali sempre più vicini alle esigenze di un’edilizia sicura, durevole e sostenibile.

Le stime del Rapporto Atecap 2019

Dal Rapporto Atecap 2019 sul calcestruzzo (basato su dati Istat) è emerso che:

  • La produzione di calcestruzzo preconfezionato per il 2019 è di 26,84 milioni di metri cubi, ovvero -3% rispetto ai 27,67 del 2018;
  • Gli investimenti in nuove abitazioni e costruzioni non residenziali crescono tra l’1,3% e il 2,7%, in un contesto dove le nuove realizzazioni rappresentano il 25,2% degli investimenti complessivi.

Le innovazioni

Nonostante il contesto difficile degli ultimi anni, l’industria del calcestruzzo non ha mai smesso di investire in ricerca e innovazione.
Oggi, infatti, sono disponibili materiali sempre più efficienti e versatili, in grado di soddisfare le diverse esigenze del mercato ed esaudire le richieste di ogni tipo di cliente.

Tra le nuove tipologie di calcestruzzo oggi disponibili abbiamo:
Drenante: consente il naturale drenaggio delle acque, riducendo il rischio di impermeabilizzazione dei terreni;
Auto-riparante: grazie ad additivi detti “cristallizzanti” e all’umidità dell’aria è in grado di auto – rigenerarsi e riparare eventuali fratture, mantenendo inalterate affidabilità e sicurezza;
Mangia smog: un materiale fortemente innovativo e sostenibile, capace di contribuire al contrasto dell’inquinamento nelle grandi città;
Rinforzante: utile per intervenire su strutture fatiscenti, evitando così l’abbattimento e la ricostruzione e tagliando i tempi di “blocco” delle infrastrutture;
Fotoluminescente: in grado di catturare l’energia solare e “restituirla” nelle ore notturne, riducendo così i consumi energetici legati all’illuminazione;
Galleggiante: particolarmente efficace per la realizzazione di impianti eolici off-shore o vere e proprie gallerie galleggianti per collegamenti stradali in mare.

Esiste, poi, un nuovo tipo di di cemento cellulare, chiamato “cemento bioaerato autoclavato”. Grazie alla loro struttura alveolare, questi cementi hanno basso peso specifico e ottime prestazioni in termini di isolamento, sia termico che acustico.

Cosa è cambiato?

Qual è la novità sostanziale di questo calcestruzzo? L’innovazione è stata quella di sostituire la polvere di alluminio con il lievito di birra miscelato ad acqua ossigenata.


Sicuramente, così, il cemento autoclavato è molto più ecosostenibile. I vantaggi di questo tipo di prodotto sono molti, tra cui:
– il miglioramento delle caratteristiche tecniche;
– la semplificazione del processo produttivo.

Benché, dunque, il settore edile abbia subito, in questi ultimi anni, un netto calo degli introiti, è riuscito a farsi spazio nel mercato adottando una tecnologia sempre più performante. L’innovazione e la ricerca continua di tecniche e materiali più adatte alle esigenze attuali, ha portato questo settore a trovare un nuovo spazio nel contesto odierno.

Il calcestruzzo sembrava ambire a condizioni di eternità, eppure la ricerca continua e costante di strade sempre nuove e maggiormente sostenibili permette di migliorare ogni giorno di più le prestazioni.

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