Secondo alcuni studi recenti, il calcestruzzo ha buone basi per diventare un materiale green in grado di regalare all’ambiente un tocco ecologico e poco inquinante.

Parliamo di una forma di calcestruzzo che verrebbe prodotta utilizzando rifiuti o materiali residui di diverse industrie e che richiederebbe una minore quantità di energia e di acqua.

Rispetto al calcestruzzo tradizionale, produrrebbe meno anidride carbonica, sarebbe più economico e persino più durevole. Lo scopo del suo utilizzo è quello di ridurre lo spreco di risorse naturali aumentando l’impiego di materiali riciclati, compresa l’acqua. Per produrlo sarà necessario sostituire le materie prime utilizzate per produrre il cemento o gli aggregati con “materie prime seconde”.

Tra i materiali che gli studiosi hanno pensato di utilizzare troviamo la cenere, sottoprodotto della combustione del carbone che può sostituire il 25% del cemento nella miscela. La cenere è miscelata con calce e acqua per renderla forte e durevole, simile al cemento convenzionale.

C’è poi la microsilice, una polvere ultrafine che può sostituire il 7-12% del cemento nella miscela e migliora la durabilità del materiale rendendolo meno permeabile e aumentandone la resistenza alla compressione.

Ma per creare un calcestruzzo sostenibile bisognerà sostituire anche i materiali aggregati con risorse riciclabili e riutilizzabili. Per esempio la carta straccia, i detriti stessi di calcestruzzo oppure il vetro, materiale inerte versatile perché riciclabile e riutilizzabile per molte volte, senza modifiche delle sue proprietà chimiche.

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